EVVIVA IL DUCE - Arnaldo Alberti (2020)
Evviva il Duce svolge e avvolge azioni, personaggi e cose in un inarrestabile movimento a spirale. È lo stesso movimento della Storia, dove tutto comincia e finisce, per poi tornare ciclicamente con nuove, e forse peggiori, sembianze. È questo, per Alberti, il modo migliore di esprimere la propria concezione della vita e gettare uno sguardo sul presente parlando del passato.
"Le cose si possono raccontare in mille modi e forse gli avvenimenti hanno mille significati. Ma Lea, dopo aver fatto all'amore col Duce, era guarita. Si era festeggiata la guarigione in famiglia, ed erano partite molte lettere a medici illustri, a vescovi e a un cardinale della Santa Sede... Se si poteva avere ancora un dubbio sulle doti taumaturgiche di quell'uomo, questo dubbio doveva essere dissipato dal fatto che una schizofrenica, visitata persino dal dottor Bleuler di Zurigo, era, al contatto fisico col Presidente del Condiglio italiano, improvvisamente guarita. Il contatto era iniziato con le mani. Le mani avevano dita gonfie e la pelle bianca e tesa; non erano già più mani da operaio, erano diventate come quelle di un prete idropico..."